In laboratorio, con il professore Manfredini, abbiamo attuato il terzo laboratorio dialfabetizzazione, ovvero il foro stenopeico; si tratta di un foro realizzato su una parete di camera oscura, cioè un contenitore "a tenuta di luce", completamente al buio. Esso serve a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia. Il prof ci ha mostrato una scatola di biscotti, completamente colorata di nero all'interno, con un minuscolo foro sul fondo. La presenza di questo foro permette l'ingresso di un fascio di luce luminoso che viene proiettata sulla parete opposta rispetto a quella del foro. L' immagine risulta capovolta e invertita. Questo foro stenopeico permette di realizzare vere e proprie fotografie; con l'impiego della cartafotosensibile capace di catturare l'immagine proiettata all'interno della camera oscura. L'immagine è molto facile da realizzare, basta puntare la camera oscura verso il soggetto che vogliamo, facendo entrare la giusta quantità di luce. Una volta aver sottoposto la cartafotosensibile alla luce e aver chiuso il foro senza più far passare luce, il foglio di cartafotosensibile si sottopone al trattamento dei bagni di sviluppo, arresto e fissaggio. Qui otterremo un negativo della porzione di realtà che abbiamo inquadrato, ovvero vedremo un'immagine dai toni invertiti; mentre per ottenere un positivo basta esporre il negativo (per un giusto tempo) al sole e sottoponendo poi nuovamente il foglio ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio.
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